17 dicembre 2007

Indulto - 2° Parte




MASTELLA DIFENDE L'INDULTO:
"BASTA POLEMICHE STRUMENTALI"
I boss mafiosi: "Ora con quest'indulto che hanno dato siamo rovinati"
Di William Anselmo

Ai numerosi dati diffusi "contro" l'indulto ha voluto replicare, venerdì scorso a Napoli in occasione della festa della polizia penitenziaria, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Insieme al sottosegretario Luigi Manconi, Mastella ha dato una diversa interpretazione dei dati del Dap per smentire una "faziosa, ingiusta equazione secondo la quale l'indulto avrebbe significato maggiore criminalità e maggiore virulenza". Secondo le indagini statistiche del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria "la presenza dei soggetti recidivi in carcere non è aumentata, anzi. Se la percentuale di recidivi si assestava al 48% della popolazione carceraria prima dell'indulto, un anno dopo, la presenza di recidivi in carcere è pari al 42% del totale. E tale ultimo dato - ha detto Mastella - include anche quel 22,7% dei detenuti usciti per il provvedimento votato dalla stragrande maggioranza del Parlamento che hanno varcato di nuovo le porte del carcere". Lo Stato e l'anti-Stato, la politica e la mafia. Se il ministro della Giustizia "difende" l'indulto, Cosa Nostra si mostra contraria al provvedimento di clemenza: la scarcerazione di decine e decine di "cani sciolti" era vista con preoccupazione. E' quanto è emerso da alcune intercettazioni che hanno portato all'arresto di nove persone nel giugno scorso. I carabinieri intercettarono una conversazione tra Giuseppe Libreri e Giuseppe Bisesi, un emergente di appena 31 anni e il capo della famiglia mafiosa di Termini Imprese, infastiditi da una serie di furti nel territorio controllato dalla loro famiglia: "Il problema dei ladri c'è stato sempre, non solo qua, in tutte le parti. Ora con quest'indulto che hanno dato siamo rovinati! A Palermo c'è una situazione: farmacie, supermercati che non dormono tranquilli. Ma che scherziamo! E' andata a finire a bordello". La cosca di Termini Imprese capeggiata da Bisesi, proprio per "fronteggiare" l'emergenza microcriminalità aveva deciso di eliminare coloro che rubavano senza l'autorizzazione della mafia.

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Beh, non è facile commentare.. Basta semplicemente dire che persino la Mafia ha paura dell'indulto e si sente minacciata nella sua sicurezza dallo... Stato!!! Grande Ministro, Lei è un mito!! Ecco come si fa "lotta alla Mafia"..

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