30 novembre 2007

La Speranza Palermitana

Non c'è molto da commentare.. Le parole più belle arrivano al minuto 2.35 coi ragazzi che saltano e cantano quel coro sentito più spesso allo stadio..

PS: Giacchè ci siamo ecco una notizia fresca -> Mafia: Arrestato latitante Michele Catalano.
PALERMO - Arrestato dai carabinieri di Palermo il latitante Michele Catalano, ritenuto tra gli esponenti di spicco del clan Lo Piccolo. L'uomo e' accusato di avere gestito per conto della cosca gli affari relativi alle estorsioni e al traffico di stupefacenti. (Agr)

29 novembre 2007

"Eroi senza nome" di Salvatore Borsellino

Salvatore Borsellino riesce sempre a commuovermi con le sue parole. Pubblico sul mio blog una lettera pervenuta a Bispensiero con l'invito a leggerla tutta..

"Pochi giorni dopo la strage di Via D’Amelio mia madre chiamo’ me e le mie sorelle, Rita e Adele e ci chiese di farle incontrare le mamme di quei ragazzi che il 19 Luglio si erano stretti attorno a Paolo mente suonava il campanello della sua casa per proteggerlo nell’unica maniera in cui potevano proteggerlo, con i loro corpi.
Non potevano proteggerlo in altro modo perche’ il prefetto di Palermo Mario Jovine non considerava quella strada un obiettivo a rischio e quindi non ne aveva disposto lo sgombero.
Non potevano proteggerlo perche’ il procuratore Pietro Giammanco, pur essendo al corrente che era gia arrivato in citta’ il carico di tritolo per l’assassinio di Paolo, non aveva ritenuto necessario avvertilo del pericolo imcombente.
O anche peggio come forse potremmo sapere se si venisse a conoscere il reale contenuto della strana telefonata che lo stesso Giammanco fece a Paolo alle 7 di mattina dei quel 19 Luglio nel corso della quale la moglie Agnese senti’ Paolo gridare la sua rabbia al telefono in faccia a quello che avrebbe dovuto essere il suo capo e, in quanto tale, avrebbe avuto il dovere di vigilare sulla sua incolumità.
Lo stesso Giammanco del quale, come ha dichiarato l’allora Maresciallo del carabinieri Carmelo Canale, Paolo aveva intenzione di chiedere l’arresto perche’ si potesse scoprire quello di cui era a conoscenza sull’omicidio Lima, il referente politico, in Sicilia, del senatore a vita Giulio Andreotti.
Grazie alla protezione dei corpi di quei ragazzi che si stringevano introno a lui Paolo rimase quasi intero dopo lo scoppio tanto che sua figlia Lucia, che volle correre ad abbracciarlo per l’ultima volta, ci pote’ dire
che Paolo sembrava quasi sorridere, aveva i baffi e la faccia aneriti dal fumo ma sembrava sorridere.
Ma di quei ragazzi non si trovo’ quasi niente, una mano fu trovata in un balcone dei piani alti, un altro venne ricososciuto solo per una brandello del vestito, i pezzi di Emanuela Loi poterono essere riconosciuti solo perche’ era l’unica donna che faceva parte della scorta.
E in quelle bare che furono testimoni muti della rivolta dei palermitani, alla cattedrale di Paermo, contro quel branco di avvoltoi che, scacciati da noi familiari dal funerale di Paolo, volevano almeno sedersi in prima fila ai funerali degli agenti di scorta, non c’era quasi nulla.
Anche se questo non impedì ad uno Stato che mi vergogno a chiamare con questo nome, di richiedere ai gentori di Emanuela Loi il costo del trasporto di quella bara vuota da Palermo a Cagliari.
Mia madre volle incontrare i genitori di quei ragazzi per chiedere di baciare loro, uno per uno, le mani perche’ come disse loro, avevano donato la vita dei loro figli per quella di suo figlio.
Ed oggi uno Stato sempre piu’ indegno, uno Stato di cui sono costretto a vergognarmi di fare parte, uno Stato che mi fa vergognare di essere italiano, costringe i genitori, i figli, i fratelli, i parenti di questi ragazzi e di tante altre vittime della criminalita’ mafiosa, se non dello stesso Stato, a incatenarsi ai cancelli della Prefettura di Palermo per reclamare a voce alta i loro diritti.
Non, badiamo bene diritti economici di un vitalizio equiparato a quelle delle vittime del terrorismo, che pure spetterebbe loro di diritto, ma il diritto a che la loro dignità venga riconosciuta, il diritto a che non vengano cosiderati come vittime di classe inferiore, il diritto a che nelle commemorazioni che pur servono da passerella a politici i cerca di visibilita’, i loro figli, i loro padri, i loro parenti non vengano denominato sbrigativamente “ragazzi della scorta” ma, come è loro diritto, con i loro nomi.
Ma allora perche’ Paolo Borsellino e Giovanni Falcone non vengono chiamati “i giudici del pool” e basta, forse perche’ la gente si indignerebbe a non sentire i nomi di quelli che considera degli eroi?
Ma perche’ forse non sono degli eroi anche Agostino Catalano,Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Rocco Di Cillo, Antonio Maontinari, Vito Schifani. Anche di Francesca Morvillo non viene spesso pronunziato il nome, come se non fosse morta anche lei accanto a Giovanni.
A fronte di caiscuno di questi nomi, e della serie interminabili di nomi di eroi che non vengono mai nominati ciascuno di noi non dovrebbe nemmeno solo alsarsi in piedi, ma mettersi in ginocchio, e invece li costringiamo ad incaternarsi ai cancelli di una prefettura per reclama il rispetto della loro dignita’.
Io chiedo perdono a Sonia Alfano e a quelli che come lei stanno portando avanti questa lotta nel nome di tutti per non essere li insieme a loro, per non essermi incatenato insieme a loro come di sicuro avrebbe voluto e ci avrebbe ordinato di fare mia mamma se fosse ancora in vita.
Vi chiedo perdono, la lotta che stiamo combattendo ha troppi fronti e non sempre si riesce ad essere dove il nostro cuore ci vorrebbe portare, ma sappiate che sono insieme a voi, che Paolo Borsellino è insieme a voi e che insieme a lui la lotta di tutti noi, di tutti noi uniti, riuscira’ a realizzare il sogno di giustizia e di liberta’ per cui sono morti i vostri figli, i vostri padri, i vostri compagni, i vostri fratelli."

22 novembre 2007

Il Cavallo ed il Cavaliere

Avrà visto quel cavallo rampante, fiero e maestoso davanti alla sede RAI di Saxa Rubra. Avrà desiderato ardentemente di impradronirsene, di dominarlo, di esserne il condottiero. Un cavallo così imponente ed importante non poteva non essere suo. Non c'è cavallo senza Cavaliere, avrà pensato Berlusconi prima di impradonirsi anche della RAI. Un'inchiesta di Repubblica sta gettando nel caos l'intera nazione e la sua credibilità. Intercettazioni telefoniche hanno svelato "La rete segreta del Cavaliere che pilotava Rai e Mediaset". Addirittura sono stati strumentalizzati avvenimenti storici (come la morte di Giovanni Paolo II) in funzione delle prossime elezioni. Mediaset chiamava la RAI dicendo di non fare catastrofismi e di dare la notizia in questo modo in maniera da evitare l'astensionismo da parte dei molti Cattolici italiani!! A "Porta a Porta" Bruno Vespa veniva "invitato" a non fornire dati ufficiali fino ad una certa ora per evitare di far capire agli italiani che la Sinistra fosse in vantaggio.
Questo per me è un atto gravissimo, un vero e proprio attentato alla Democrazia. L'informazione è uno strumento importantissimo che dovrebbe garantire pluralismo e dovrebbe informare correttamente i cittadini. Senza un servizio pubblico di informazione efficiente, critico ed al di spora delle parti i politici potrebbero fare i loro porci comodi senza che l'opinione pubblica venga a saperlo. Un esempio è la questione di "Rete 4" che occupa da decenni abusivamente le frequenze andate ad "Europa 7". Chi ne parla?
Chi controlla l'informazione controlla le masse. Lo sanno tutti. Lo sapevano anche i Tedeschi quando riuscivano a tener buono il popolo inventandosi vittorie su vittorie mentre le truppe alleate annientavano le loro forze armate. Immaginatevi le facce dei tedeschi quando si sono visti arrivare gli alleati dentro casa: "Ma non stavamo vincendo?".
Che in Italia l'informazione sia un problema gravissimo lo dico (ovviamente non solo io) da anni. I partiti finanziano i giornali con MILIONI DI EURO per ciascuna testata, gli sponsor (molte case petrolifere) finanziano i giornali ed i telegiornali. I partiti sono all'interno del CdA della RAI. Stiamo parlando di televisione pubblica. E' dei cittadini non dei partiti. I politici italiani sono dei paraculi assurdi. Quando si accorsero che la sinistra cercava di controllare la RAI, invece di impedire che questo avvenisse si sono inventati la "par condicio". Se c'entra la sinistra deve entrarci anche la destra. Anzicchè buttare fuori i primi si sono fatti entrare anche i secondi. I risultati sono che non esiste un TG che ci racconta delle cose scomode per il Parlamento. In TV si assiste ad una lotta. Un giorno si massacra l'uno un giorno si massacra l'altro. Non esiste un TG che se la prenda con la politica a favore dei cittadini. Un altro risultato è che l'Italia è riconosciuta dalla Freedom House come un paese parzialmente libero. Siamo OTTANTESIMI. Peggio di noi c'è solo la Turchia in Europa.
Un altro risultato è che, dopo il V-Day, non si è parlato dei milioni di cittadini che hanno chiesto al Governo di buttare fuori i condannati ed i pregiudicati. No, si è parlato di ANTIPOLITICA.
Per fortuna il 25 Aprile ci sarà il V-Day contro questa mala-informazione.. Io mi sto già preparando!!

20 novembre 2007

La Mafia è terrorismo?



Sono anni che mi chiedo perchè siamo andati in Afghanistan ed in Iraq a democratizzare l'oriente ed a portare la pace. Da siciliano mi sono tante volte chiesto "ma perchè lo Stato invece di spendere tutti 'sti soldi per andare a democratizzare e rendere più vivibile la vita per gli arabi, gli iracheni, i musulmani non manda l'esercito in Sicilia e ci toglie dalle palle la Mafia una volta e per tutte?". Non è che qui la situazione sia molto più vivibile. Qualunque cavolata compri scopri che stai andando a fomentare il mercato di Cosa Nostra. Ogni giorno esce fuori il nome di un nuovo esercizio commerciale costretto a pagare il pizzo. E chi glieli da i soldi al commerciante per pagare il pizzo? Io. Ogni gara d'appalto si ripete per infiltrazioni mafiose, ogni politico eletto viene poi indagato. E la gente che può fare? Se la Sicilia è impregnata di Mafia noi che possiamo fare? Fare il nostro dovere nei limiti del possibile. Ma poi, quando la Mafia ti sfiora, che fai? Non siamo tutti coraggiosi come Sonia Alfano (nel video), Lirio Abbate, Gioacchino Basile o Vincenzo Conticello, uno dei proprietari dell' Antica focacceria San Francesco che, chiamato a deporre, ha riconosciuto in aula l'uomo che andò nel locale per chiedere il pagamento del pizzo. "E' lui, l'uomo con le stampelle", aveva detto indicando Giovanni Di Salvo.
Se lo stato non riconosce e non pone sullo stesso piano le vittime della Mafia con quelle del terrorismo allora cosa pretende da questa Sicilia? Che ci facciamo il mazzo tanto da soli? Che ci andiamo ad incatenare tutti davanti alla Prefettura mentre ci occupiamo a livello nazionale dei problemi degli altri? Da chi vi sentite più minacciati voi: dalla Mafia o dal terrorismo? Chi vi fa più paura: Totò Riina, i Lo Piccolo oppure Osama Bin Laden? Chi sono state più numerose: le vittime di Mafia o quelle per il terrorismo? Chi ha sacrificato la vita per il proprio paese: soltanto Calipari oppure anche Falcone, Borsellino, Chinnici, Impastato, Dalla Chiesa, Beppe Alfano e tantissimi altri?
Peppino Impastato ha atteso quasi 20 anni per essere riconosciuto vittima innocente della mafia mentre adesso, grazie ad una nuova legge, persino i tifosi di calcio verranno processati per direttissima equiparandoli a terroristi..
Mettiamo la parola terroristi accanto a tutti, tranne a chi il terrore lo incute veramente.

PS:come dice Sonia, la stampa nazionale se n'è sbattuta della cosa. A fare quelle riprese siamo andati noi di Bispensiero/Il Grillo di Palermo.. L'unico che le trasmetterà sarà un comico che ha deciso di sostituirsi alla disinformazione che c'è in Italia: Beppe Grillo..