25 dicembre 2007

Come Volevasi Dimostrare

In questi giorni il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi è indignato per l'uso criminale delle intercettazioni telefoniche. Di certo non è indignato per la telefonata che ha fatto. Per questa gente è tutto normale e, purtroppo, ormai molti Italiani si sono lasciati convincere. Di fronte agli ormai innumerevoli fatti del genere la gente invece di incazzarsi fa spalline perchè ormai il mondo va così.
Beh, ORMAI IL MONDO VA COSI' UN CORNO!! Italiani, svegliaaaaaaaaaaa.. Vi state facendo drogare ed ammaliare da questa maledetta televisione, quella che riesce a far passare Berlusconi per un Signore, un Cavaliere.. Gente che piange per lui durante le manifestazioni di Forza Italia. Ha ragione il "Cavaliere", siamo tutti dei coglioni. Ha troppi processi contro? Ed ecco che si inventa le "toghe rosse".
Fa una chiamata in cui chiede una ragazza per offrirla ad un Senatore per ottenere la maggioranza in Senato e cosa fa? E' indignato per l'uso criminale delle intercettazioni telefoniche. E' riuscito a spostare l'argomento sull'uso delle intercettazioni non su quello che lui ha detto. Tutto questo Signori miei è possibile solo grazie all'utilizzo della televisione. Sono loro che decidono cosa devono dire i telegiornali. Pochi giorni fa avevo fatto un post in cui mi chiedevo proprio "E' possibile che un servizio pubblico possa letteralmente rigirare la frittata a modo suo per accontentare i politici che sono dentro al consiglio di amministrazione della RAI?".. Ecco da dove nasce il titolo di questo post "Come Volevasi Dimostrare". Io non sono illuminato, nè un veggente.. Faccio quello che molta gente ha perso la voglia di fare: pensare.
Le intercettazioni sono state pubblicate da L'Espresso ma su youtube è già presente un grazioso montaggio di questa edificante conversazione. Guardatelo ed ascoltate bene la telefonata. Risentitela almeno 2 volte perchè alcune cose sfuggono la prima volta perchè non si sa dove volevano arrivare i due.

L'Ex direttore di Rai fiction chiede a Silvio Berlusconi di riconquistare la maggioranza all'interno del CDA della RAI, una maggioranza che era stata faticosamente conquistata. E' questo quello che vogliamo? Una televisione pubblica controllata dai politici? La legge sulla par condicio è sbagliata già nel concetto: non è corretto dire che all'interno del CDA della RAI ci deve essere lo stesso numero di rappresentanti di Destra e di Sinistra.. Non ce ne devono essere!!! Cazzo! Televisione pubblica, televisione pubblica, televisione pubblica. Questa frase l'avete sentita dire cento volte ed ormai ha perso significato: mi spiegate cosa vuol dire televisione pubblica? La parola pubblica ha la benchè minima affinità con la parola politica?

20 dicembre 2007

Processo Aiello - Cuffaro (talpe alla DDA)

Il processo al goverantore Cuffaro ed al Dott. Aiello prosegue. Dopo la richiesta di trasferire il processo in altra sede perchè secondo la difesa di Cuffaro, i giudici volevano perseguitare gli indagati, richiesta rigettata, si aspetta la sentenza.
I fatti che stanno indagando i giudici non sono mica da scherzare, di certo non sono un gioco.. Eppure guardate questo bellissimo giochino alla stregua del "Monopoli" con tutte le tappe del processo e tutti gli indizi per capire (è questo lo scopo del gioco) chi è la vera "Talpa alla DDA"!! Un giochino dettagliatissimo con tanto di intercettazioni originali trascritte.. Indizi da far venire la pelle d'oca, tutte le sedi dove si incontravano i boss (magari si scopre davanti casa vostra) e tanto altro.
Intanto, come in tutti i paesi democratici, parola alla difesa..
Ecco gli interventi difensivi dei due avvocati di Cuffaro e Aiello..

(se non dovesse funzionare il link soprastante clicca qui)
Come potete notare non si può certo dire che questo Blog si stia schierando contro gli indagati.. Ho messo a disposizione gli indizi e la parola degli avvocati difensori.. Permettetemi perlomeno di essermi fatto un'idea però..

19 dicembre 2007

Indulto - 3° Parte


SOVVENZIONI PER LE AZIENDE CHE FAVORISCONO EX DETENUTI
Fino a 1000 euro agli imprenditori per assunzione a tempo indeterminato
Di William Anselmo

Sono tante le iniziative portate avanti per favorire il reinserimento in società dei beneficiari dell'indulto, l'ultima è stata resa nota qualche giorno fa a Roma dove Italia Lavoro e l'Agci, l'Associazione Generale Cooperative Italiane hanno aderito al progetto 'Lavoro nell'inclusione sociale degli ex detenuti beneficiari dell'indulto'. Tra le due società è stata siglata una convenzione che ha l'obiettivo di incrementare le opportunità occupazionali per gli ex detenuti. L'intesa, firmata da Natale Forlani, amministratore delegato di Italia Lavoro, e Maurizio Zaffi, presidente Agci, prevede l'impegno da parte dell'associazione cooperativa a ospitare 120 tirocini presso le proprie imprese cooperative operanti nelle 14 aree coinvolte nel progetto (Milano, Napoli, Catania, Messina, Venezia, Bari, Roma, Cagliari, Trieste, Bologna, Palermo, Genova, Torino, Firenze). La durata dei tirocini si svilupperà dai 4 ai 6 mesi, durante i quali coloro che parteciperanno al programma percepiranno dalle 450 alle 675 euro mensili. Sono previsti dei contributi anche per le aziende che ospiteranno gli ex detenuti e in caso di assunzione a tempo determinato di almeno 12 mesi o a tempo indeterminato potranno ricevere fino a 1000 euro per ogni attività formativa. Si sta occupando di questa problematica anche il NAP, il Piano Nazionale d'Azione per l'Occupazione, che rappresenta il documento programmatico con cui gli Stati membri dell'Unione Europea, con un ciclo a cadenza triennale, illustrano le linee guida
delle politiche del lavoro adottate nel corso dell'anno precedente, indicando le linee d'azione per il triennio successivo. Il Nap ha organizzato in tutte le province siciliane dei seminari con cadenza mensile aperti agli operatori penitenziari dove viene illustrata la strategia europea di "inclusione sociale". Al termine di questi incontri verrà stilato un dossier che sarà consegnato ai rappresentanti della Comunità europea e in base a questo documento verranno studiate le misure e le azioni da applicare in Sicilia e verranno assegnati i fondi europei 2007-2013.

18 dicembre 2007

The Comic Who Shook Italy -New York Times

Uno dei più famosi giornali al mondo, Il "New York Times", ha deciso di dedicare un articolo intero ("In a Funk, Italy Sings an Aria of Disappointment") e ben 8 minuti per un video speciale sul "V-Day" e Beppe Grillo in particolare dal titolo "The Comic Who Shook Italy". Il TG1 dedicò al V-Day 23 secondi alla fine del telegiornale.. Potete trovare l'articolo del "NYT" a firma di Ian Fisher e la sua traduzione (a cura di una nostra amica del Meetup) per chi avesse difficoltà con l'Inglese. Il video che trovate qui sotto (ovviamente in lingua inglese) è una denuncia dello stato di fatto in Italia ed una "esaltazione" dell'opera svolta dal comico genovese nel voler denunciare la situazione. Nel documentario viene anche mostrato l'intervento di Beppe Grillo al Parlamento Europeo..




C'è una cosa però che mi ha sconvolto..anzi di più..Ascoltate cosa dice il TG1 a proposito del suddetto servizio del "NYT"..

Adesso che lo avete ascoltato con le vostre orecchie mi chiedo e vi giro la domanda: "E' possibile che un servizio pubblico possa letteralmente rigirare la frittata a modo suo per accontentare i politici che sono dentro al consiglio di amministrazione della RAI?"
Signori e Signore.. Bisogna stare attenti perchè il livello di Democrazia nel nostro paese è sceso pericolosamente sotto la soglia.. Socondo me è un atto inaudito.

17 dicembre 2007

Indulto - 2° Parte




MASTELLA DIFENDE L'INDULTO:
"BASTA POLEMICHE STRUMENTALI"
I boss mafiosi: "Ora con quest'indulto che hanno dato siamo rovinati"
Di William Anselmo

Ai numerosi dati diffusi "contro" l'indulto ha voluto replicare, venerdì scorso a Napoli in occasione della festa della polizia penitenziaria, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Insieme al sottosegretario Luigi Manconi, Mastella ha dato una diversa interpretazione dei dati del Dap per smentire una "faziosa, ingiusta equazione secondo la quale l'indulto avrebbe significato maggiore criminalità e maggiore virulenza". Secondo le indagini statistiche del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria "la presenza dei soggetti recidivi in carcere non è aumentata, anzi. Se la percentuale di recidivi si assestava al 48% della popolazione carceraria prima dell'indulto, un anno dopo, la presenza di recidivi in carcere è pari al 42% del totale. E tale ultimo dato - ha detto Mastella - include anche quel 22,7% dei detenuti usciti per il provvedimento votato dalla stragrande maggioranza del Parlamento che hanno varcato di nuovo le porte del carcere". Lo Stato e l'anti-Stato, la politica e la mafia. Se il ministro della Giustizia "difende" l'indulto, Cosa Nostra si mostra contraria al provvedimento di clemenza: la scarcerazione di decine e decine di "cani sciolti" era vista con preoccupazione. E' quanto è emerso da alcune intercettazioni che hanno portato all'arresto di nove persone nel giugno scorso. I carabinieri intercettarono una conversazione tra Giuseppe Libreri e Giuseppe Bisesi, un emergente di appena 31 anni e il capo della famiglia mafiosa di Termini Imprese, infastiditi da una serie di furti nel territorio controllato dalla loro famiglia: "Il problema dei ladri c'è stato sempre, non solo qua, in tutte le parti. Ora con quest'indulto che hanno dato siamo rovinati! A Palermo c'è una situazione: farmacie, supermercati che non dormono tranquilli. Ma che scherziamo! E' andata a finire a bordello". La cosca di Termini Imprese capeggiata da Bisesi, proprio per "fronteggiare" l'emergenza microcriminalità aveva deciso di eliminare coloro che rubavano senza l'autorizzazione della mafia.

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Beh, non è facile commentare.. Basta semplicemente dire che persino la Mafia ha paura dell'indulto e si sente minacciata nella sua sicurezza dallo... Stato!!! Grande Ministro, Lei è un mito!! Ecco come si fa "lotta alla Mafia"..

15 dicembre 2007

Sicilia: Torna in cella il 17% - 1° Parte

I “NUMERI” BOCCIANO L’INDULTO.
Con i progetti di “inclusione sociale” diminuiscono i recidivi in tutta Italia.
Scritto da William Anselmo.

Non è bastata l’introduzione del provvedimento d’indulto nel luglio 2006 ad arginare l’emergenza affollamento nei penitenziari italiani, le carceri sono di nuovo vicine al collasso e si torna a interrogarsi sui reali benefici del disegno di legge dopo l’approvazione del Parlamento. I numeri parlano chiaro: secondo alcune stime, nei primi 6 mesi del 2007 i detenuti sono aumentati del 10%, passando da 39.005 del 31 dicembre 2006 a 43.957 del 30 giugno 2007, ovvero quasi 5 mila presenze in piú che se confrontate con il trend degli ultimi 15 anni, dove il numero dei detenuti è salito di 10 mila unità ogni 5 anni, possono rendere chiara una situazione di disagio sia per i detenuti che per gli operatori delle carceri. Il SAPPE, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, per voce di Aldo Di Giacomo, consigliere nazionale del sindacato, ha lanciato l’allarme: "Con questi ritmi nel breve periodo si tornerà alla situazione di collasso pre indulto"; dall’altra parte il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria parla di circa 17 mila detenuti in meno rispetto a luglio 2006 e di carceri più vivibili. Ma il disagio non è solo all’interno dei penitenziari, dall'entrata in vigore della legge sull'indulto, infatti, sono aumentati i reati, soprattutto scippi e furti. Stando alle stime del Ministero dell'Interno, riferisce Di Giacomo, i reati “erano in diminuzione nel primo semestre 2006, sono aumentati nel secondo, periodo che include le scarcerazioni post-indulto: furti e rapine erano scesi del 5% e 7%; nel secondo semestre sono aumentati del 6% i furti, del 15,5% le rapine; in agosto-settembre 2006 ci sono stati 28.830 furti e 1.952 rapine in più dello stesso periodo del 2005”.
La conferma arriva anche da un recente studio («The Incapacitation Effect of Incarceration: Evidence From Several Italian Collective Pardons») che ha analizzato dal punto di vista statistico i cambiamenti nel numero e nelle tipologie dei crimini successivi all’indulto del 2006 e agli atti di clemenza degli ultimi quaranta anni. Secondo i dati pubblicati dall’Associazione Bancaria Italiana, nel mese successivo all’indulto le rapine in banca sono raddoppiate rispetto all’anno precedente in cui addirittura si era registrata una diminuzione. Una situazione “drammatica”, si legge, se valutata “retrospettivamente” perché, a seguito delle quindici tra amnistie e indulti degli ultimi quaranta anni, la popolazione carceraria si è ridotta periodicamente di una percentuale che oscilla tra il 20 e il 50 per cento.
I dati ISTAT, invece, mettono in evidenza che a seguito dei vari atti di clemenza susseguitisi dal 1962 ad oggi, i crimini che aumentano maggiormente sono: le rapine in banca (0.38 all’anno per ogni detenuto liberato), lo spaccio di stupefacenti (0.61 all’anno per detenuto), le frodi (5 all’anno per detenuto), i furti di autoveicoli (5 all’anno per detenuto), i borseggi (42 all’anno per detenuto) e persino gli omicidi (0.02 all’anno per detenuto). Le statistiche giudiziarie penali regionali, invece, mostrano che l’aumento dei crimini denunciati alle forze dell’ordine è direttamente proporzionale all’aumento degli scarcerati, e il fenomeno è tanto più evidente nelle regioni nelle quali si liberano più detenuti.
Con 2.812 detenuti scarcerati è la Sicilia la terza regione d’Italia, dopo Lombardia (3.787) e Campania (2.988) ad aver rimesso in libertà il maggior numero di persone colpite da ordine di carcerazione. Di queste sono tornate dietro le sbarre in seguito a nuovi reati in 554, ovvero il 17,7% dei “graziati” dall’indulto in Sicilia; ma c’è un dato importante: tra i recidivi, quelli provenienti da detenzioni alternative Uepe (uffici di esecuzione penale esterna) sono in minoranza rispetto agli ex carcerati. Questo vuol dire che le misure alternative riescono ad assolvere al meglio la funzione di recupero del detenuto puntando alla rieducazione e accompagnando l'ex detenuto nel suo percorso di inclusione sociale. In questa direzione sono partiti diversi progetti volti a incrementare le opportunità occupazionali per gli ex detenuti beneficiari dell'indulto.

05 dicembre 2007

Grazie Stefania

clicca sulla foto per far partire il video girato da Stefania Petyx per "Striscia la Notizia".
La Signora Bagarella, moglie di Totò Riina, ha recentemente deciso di denunciare la fiction "Il Capo dei Capi" per danni d'immagine recati alla sua persona. Evidentemente, a suo avviso, la fiction non è stata veritiera nei suoi confronti sotto alcuni aspetti. Beh, la parola "fiction" lascerebbe far pensare che non si tratti di un vero e proprio documentario e che, quindi, non si sia indagato a fondo con le persone interessate. Suppongo infatti che la produzione si sia voluta basare sui fatti conosciuti e poi disegnarci intorno la realtà che circondava quegli eventi. Non è la prima polemica suscitata dal "Il Capo dei Capi" ma forse è la prima denuncia. Il fatto che essa provenga da parte della moglie del Capo dei Capi è comunque molto triste. Ci fa ricordare, la nostra coraggiosissima Stefania Petyx (occorrerebbe usare un termine più forte di coraggiosa effettivamente), che i danni d'immagine li ha subiti il popolo siciliano e dovremmo essere noi a chiederne il risarcimento.. Quante volte ci siamo sentiti chiamare Mafiosi per il solo fatto di essere Siciliani? Per non parlare poi del danno economico che noi siciliani (e tutti gli italiani in verità) subiamo per colpa della Mafia. Danni economici che si esplicano in maniera poliedrica. Dalle spese per la lotta alla Mafia a tutti i soldi "persi" col pizzo da parte dei commercianti, dai falsi appalti ai commisariamenti dei Comuni con infiltrazioni criminali.
Che ne dite, li chiediamo i danni sul serio?

A Stefania Petyx va il mio GRAZIE per diversi motivi: per il suo coraggio, per il fatto di fare antimafia in Sicilia da siciliana, per farmi sentire orgoglioso di avere Palermitani come lei. Grazie Stefania, sei un valore aggiunto a questa città!