02 aprile 2008

Al V2Day, ci sei o non ci sei?

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Vday


Di cosa si occuperò il V2-Day? (direttamente dal sito di Beppe Grillo):

Tre referendum per una libera informazione in un libero Stato. Abolizione dell'ordine dei giornalisti di Mussolini. Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria di un miliardo di euro all'anno. Abolizione della legge Gasparri e del duopolio Rai-Mediaset.
In Italia comanda, decide, ordina la disinformazione. Sette televisioni e tre giornali si sono sostituiti alla democrazia. Tutto quello che non sapete è vero. Quello che sapete è ciò che vuole il Sistema. Non c'è bisogno della polizia o delle leggi speciali per vivere in un regime. E' sufficiente il controllo dell'informazione. I media sono il primo obiettivo in qualunque colpo di Stato.
L'Italia non sa più nulla. Non riesce più a giudicare. E' schizofrenica. La realtà e l'informazione che riceve sono due cose diverse, contrapposte. E' un pugile in stato confusionale, che non sta più in piedi, con l'assistente all'angolo del ring che gli grida che va tutto bene. Non essere o sapere? Questo è il dilemma.
Non siamo padroni della nostra vita perchè non sappiamo. Sette televisioni e tre giornali. RAI1, RAI2, RAI3, Canale 5, Italia1, Rete4, La7, il Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa. Il nostro Governo, il nostro Parlamento, i nostri occhi sono loro. I magnifici 10. I nomi dei direttori sono importanti, ma fino a un certo punto. Riotta, Mazza, Giordano, Liguori, Fede, Piroso. A chi rispondono questi signori? Che interessi rappresentano?
Prodi ha messo lì il pinguino Riotta e Fini, "una mattina, una brutta mattina", ha regalato la scrivania del Tg2 a Mazza. I giornalisti dei telegiornali pubblici sono addetti di uffici stampa, velinari (talvolta vaselinari), impiegati di Regime.
Canale 5, Italia1 e Rete4 sono strumenti di propaganda di Testa d'Asfalto. Hanno una doppia funzione: fargli fare miliardi di euro con la pubblicità attraverso Publitalia e mantenere gli italiani in coma assistito. Lo psiconano è un concessionario dello Stato. Le frequenze televisive su cui trasmette sono nostre. Il conto corrente, le notizie e il conflitto di interessi, invece, sono solo suoi. La7 è di Telecom Italia, un megafono degli interessi industrilali dei suoi azionisti. Benetton ad esempio, Telefonica a riesempio.
Paolo Mieli è l'espressione del salotto buono del Corriere della Sera. Un gruppo assortito di società che spazia dalla Pirelli a Mediobanca, da Intesa San Paolo alla Tod. I padroni del Corrierone si chiamano Confindustria e ABI. Geronzi, Passera, Tronchetti, Della Valle. La Repubblica è del gruppo l'Espresso dell'ingegner Carlo De Benedetti, industriale, finanziere. La Stampa è del gruppo Fiat, un quotidiano ispirato da Luca Cordero di Montezemolo.
Riassunto: partiti, Testa d'Asfalto, Confindustria e ABI possiedono l'informazione. Se vogliono possono farci credere qualunque cosa. E ci fanno credere qualunque cosa. Il V2 day del 25 aprile è il primo passo per ridare la capacità di intendere e volere agli italiani. L'informazione va separata da interessi economici e politici.

2 commenti:

  1. Anonimo2:16 AM

    Ora non è che ogni volta che Grillo apre bocca debba dire per forza cose vere e giuste... Ordine dei giornalisti di stampo mussoliniano? ...e l'ordine dei medici, istituito nel 1946 lo vogliamo eliminare pure? Cancelliamo anche l'ordine degli ingegneri, quello degli architetti e dei notai? Bene, sono un giornalista e interpreto la proposta di Grillo come una delle sue battute meno riuscite...si, lo reputo una persona troppo intelligente per pensare che dica sul serio. Senza un albo professionale chi garantirà l'informazione? Stiamo scherzando?? Immaginate una nazione senza albi professionali, da domani chi vuole fare il medico si proclama medico e comincia a fare trapianti di cuore, un altro decide che vuole fare l'ingegnere e comincia a costruire ponti e palazzi....bellissimo...tutti potrebbero svolgere la professione preferita. Non è così, questa è anarchia. Io ho sudato e studiato tanto e non penso che la professione di giornalista si possa improvvisare. Sicuramente ci sono tante persone che sanno scrivere bene o meglio di un giornalista, lasciamogli comporre romanzi e poesie. Il giornalismo non si improvvisa, la vita di redazione non si improvvisa. Lo spirito e l'etica di questo lavoro non si possono affidare senza criterio al primo che passa. Informare è una grande responsabilità. Allora perchè Grillo chiede una cosa così assurda come l'eliminazione dell'ordine dei giornalisti? Perchè così, io per primo, parlo di lui per difendere il mio pane. Complimenti Grillo, ci sei riuscito.

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  2. Ciao William,
    intanto grazie per il tuo parere che come sempre contribuisce ad accresce il lettore. Tu che sei un Giornalista (nota la G maiuscola) sai benissimo di cosa sto parlando.
    Nessuno è un oracolo al mondo però è anche vero che, riguardo alla classe giornalistica, Grillo dice tante verità. Intanto dirla a te questa cosa mi facilità perchè tu sei uno di quei pochi giornalisti che ammiro (mi hai anche onorato di tre bellissimi posts sull'Indulto proprio in questo blog)e credo mi capirai. Parto dicendo che l'Ordine dei Giornalisti è una prerogativa Italiana. In più vorrei soffermarmi sul paragone che hai fatto con gli albi degli Ingegneri e dei Medici. A mio parere il paragone non è appropriato, ma non perchè fare il giornalista sia più semplice, al contrario. Io credo che i Giornalisti debbano essere totalmente liberi, mentalmente ma soprattutto praticamente! Chi fa il giornalista è sempre ricattato, castrato, "consigliato".. Ma che le dico a fare a te ste cose che le sai benissimo? Gli editori, i Politici che "pagano", tengono tutti sotto ricatto.. Se non fai come dicono loro si rischia di essere espulsi dall'ordine (un pò come succede ai medici che propongono cure efficienti ma fuori dai "canoni". Se sgarri ti buttano fuori dall'Ordine dei Medici e tu sei in mezzo alla strada). Ebbene, il vostro lavoro, fatto di libertà mentale, deve potervi garantire una libertà totale.. E poi un'altra cosa, una delle solite contraddizioni italiane: siamo gli unici ad avere un ordine dei giornalisti e siamo anche gli unici in cui chiunque può diventare giornalista.. Se io pigliassi tutti i miei post e li facessi pubblicare da un giornale dopo un TOT di articoli sarei Giornalista come te che ti sei rotto il culo a studiare.. Questo dovresti difendere. La tua preparazione, la tua competenza ottenuta studiando.. non l'appartenenza ad un albo..
    Concludo dicendoti che secondo me anche l'Albo degli Ingegneri non serve ad un cavolo.. Quello che "conta" è la tua Laurea, cioè la tua preparazione.
    Ciao ed a presto!

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