25 settembre 2012

Wind of change

La giornalista di Repubblica, a margine della conferenza stampa di ieri 24 Settembre, mi chiede quali siano le sensazioni che si respirano in questi giorni. Io ci penso un poco. Sono dentro l'ARS, in mezzo ai giornalisti e ai curiosi, e non è facile capire a quale palpito dedicare più attenzione. Alla fine le rispondo. Mi sento come se stessi muovendo i primi passi in un mondo nuovo. Quasi riesco a immedesimarmi in Neil Armstrong e mi sento leggero. Il mondo è privo di gravità. L'orizzonte si incurva come in un sorriso, anche se i tempi impongono austerità. Ma rispondere con un sorriso a tutti i dubbi e le amerezze dei nostri giorni è un segnale di forza. Le dico che non conosco la strada su cui stiamo esordendo, ma conosco esattamente la destinazione. E mi sento fortunato. Io sento, io so che stiamo cavalcando verso il cambiamento. E rivedo le diapositive della rivoluzione tunisina e del mondo arabo, rivedo gli occhi di mio padre quando mi raccontava del '68 e mi accorgo di quanto sia bello combattere con le idee più che con le armi. Parliamoci chiaro: il movimento 5 stelle, piaccia o non piaccia, sta guidando una rivoluzione politica, etica e culturale. E non lo dicono i sondaggi (niente di più freddo e asettico), lo dice la gente. Sabato abbiamo raccolto 350 firme in 5 ore senza nemmeno un comunicato stampa o un articolo su un giornale. E' bastato pubblicare sul sito e su facebook l'appuntamento davanti alla Feltrinelli per scatenare una reazione a catena che è durata fino a stamattina quando, col banchetto chiuso già da 48 ore, la gente mi chiamava ancora per sapere dove firmare. Lo dicono le urla di chi abbassa il finestrino, distogliendo il broncio dal traffico, per dirci di non mollare, di buttarli tutti fuori, di continuare così. Stiamo guidando la rivoluzione democratica. Ci stiamo riprendendo quanto ci hanno tolto.

Poco fa, prima di scrivere questo post, mi sono affacciato al balcone ed ho cercato la luna perchè volevo guardare negli occhi la mia Sicilia e prometterle, ancora una volta, che io non l'avrei mai abbandonata; che io non l'avrei mai lasciata nelle mani di chi non la ama. Non mi interessa l'esito delle elezioni. Dal 2004 ho fatto tutto e più di tutto per Lei. Ho rinunciato alle vacanze per manifestare, proporre leggi davanti a Palazzo dei Normanni, spazzare le strade, staccare striscioni abusivi, tenere riunioni, spiegare la differenziata alla gente, portare centinaia di stranieri in giro per tutta la sicilia, promuovere il territorio con la mia associazione culturale, raccogliere firme, riprendere i consigli comunali e pubblicarli su youtube, sostenere i magistrati, romprere le scatole ai miei amici, sognare...

E adesso che cammino col sole in fronte e un bagaglio di consensi e di idee sulle spalle sento il vento soffiare impetuoso alle mie spalle. Forse è uno spiraglio di speranza, o forse è l'alito della mia terra che mi invita a non fermarmi. Qualunque cosa sia, il mio impegno non morirà mai perchè chi ha parlato con la gente, chi l'ha vista arrabbiarsi e guardarci con speranza, ha visto cos'è la vera Sicilia ed è un sogno troppo bello per svegliarsi proprio adesso.

Alessandro Vetro

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