18 gennaio 2010

"MORIRE ALLA SERIT" di Capitanjack

Ricevo e pubblico una nota non prima di aver speso un paio di righe. Quando vai alla Serit non sai mai che cosa racconterai a parenti e familiari al tuo ritorno a casa.. Diciamo che ti prepari a tutto ed ogni volta sei curioso di indovinare cosa potrebbe accadere quel giorno.. Sono sicuro però che questa volta il mio carissimo amico Capitanjack a tutto potesse essere preparato ma non a questo: trovare una calca spaventosa già alle 7.30 del mattino (gli uffici aprono alle 8.30) ed essere già 104° nel PRE-turno, di trovare al suo ritorno un uomo per terra con un attacco di cuore in corso, di vederlo morire davanti ai suoi occhi prima dell'arrivo dell'ambulanza, e di vedere la gente continuare a fare la fila per aspettare il proprio turno. Io non me la sento di biasimarli, tutto può succedere alla Serit e la prossima volta potrebbe essere il nostro turno! Meglio non ritornarci..


"Morire alla SERIT" di Capitanjack: Sono le 7.30 di un lunedì mattina e sto accompagnando la mia piccola a scuola. Approfittando della possibilità datami dal Car Sharing, -servizio che con qualche difficoltà ed a costi non proprio economici utilizzo da un paio di mesi- percorro viale della libertà in controsenso, sulla corsia preferienzale. Sono in anticipo, ho il tempo per fare una deviazione, vado alla SERIT per il pre-turno. Giusto il tempo per segnare il mio nome su un foglio di carta. Risalendo in macchina mia figlia di 11 anni chiede dove siamo e cosa ho fatto... Cerco di rispondere con semplicità ma non riesco a nascondere il disappunto:
"questo è un ufficio dove si pagano le tasse, siccome c'è tanta gente che deve pagare, le persone vengono alle 5 di mattina per segnare il nome su un foglio di carta che servirà poi, all'apertura, a prendere il turno vero. Pensa che sono le sette e quaranta ed io sono il centoquattresimo!" Credo abbia rinunciato a capire... io non insisto più di tanto...

Ho tempo sufficiente per lasciarla a scuola, fare colazione in un bar e trovare un bel parcheggio con le striscie blu (non pago, grazie Car Sharing!) sono quasi le 8.20 l'esattoria sta per aprire, da lontano già si vede la calca davanti il portone, mi avvicino con calma... non riuscirò mai a capire perchè si ammassano in quel modo... il sistema sarebbe perfetto, basta aspettare che chi legge il pre-turno (un volontario) chiami il tuo nome, entri e prendi il turno vero... invece stanno lì... ma... un momento...
C'è una persona stesa a terra, in un primo momento penso a scene già viste in situazioni analoghe, liti, svenimenti plateali... poi vedo una donna che tenta un massaggio cardiaco... l'uomo è privo di sensi, peggio, non respira proprio... la gente si guarda intorno spaesata mentre la signora continua disperatamente a provare, anche lei guarda in giro e ripete, come molti altri, "ma quando arriva?" si riferisce all'ambulanza. La guardia giurata di servizio all'esattoria, con il telefonino in una mano e la ricetrasmittente nell'altra, dice che ha già chiamato... i minuti passano, finalmente, alle 8.30 arriva un'ambulanza. Ne arriverà un'altra subito dopo ma ormai è troppo tardi... Proveranno per un quarto d'ora a rianimarlo ma non c'è più nulla da fare.
Mentre altri continuano ad accalcarsi al portone noi continuiamo a guardarci in faccia dicendo che è assurdo morire così...
Mi chiedo: se fossimo stati in una città civile, con servizi civili, quest'uomo sarebbe morto? a che ora si sarà alzato? da che ora sarà qui per prendere il turno?...
NO, IN UN PAESE CIVILE QUEST'UOMO NON SAREBBE MORTO! Almeno non qui, non ora... in una città civile di una nazione civile sarebbe venuto in orario di apertura, avrebbe preso il turno ed avrebbe atteso 30-40 minuti al massimo...

Alle 9.15 sono già a casa, ho perso il turno, dovrò ritornarci un altro giorno... speriamo bene...


Ringrazio Capitanjack per la segnalazione e per il video.. Adesso non c'è dato sapere se il destino avesse deciso che per il signor Pezzino, ex arbitro di calcio, quel luogo e quell'ora fossero già scritte e stabilite, se fosse un uomo che soffriva già di problemi cardiaci eccetera.. Di certo possiamo dire che le condizioni della SERIT sono a dir poco assurde e che un paese fatto per la maggior parte da anziani dovrebbe avere degli uffici accoglienti, dei servizi celeri che meglio si sposino con le esigenze della popolazione di una certa età.. Lo sa benissimo anche Francesco Baccarella, direttore della sede provinciale di Palermo, che tra l'altro conosceva benissimo la vittima, il quale ha affermato: "Al più presto installeremo dei totem per permettere il pagamento dei tributi con la carta di credito. Naturalmente tutti i pagamenti si possono fare anche online, ma purtroppo ancora non sono molti quelli che scelgono questo mezzo". E sull'opportunità di chiudere i locali a causa dell'accaduto replica: "Non c’era la possibilità tecnica di chiudere, perché abbiamo delle scadenze di legge da rispettare: i contribuenti che dovevano pagare entro oggi si sarebbero potuti lamentare. Ovviamente abbiamo usato tutte le accortezze del caso, facendo chiudere fino alle 11 circa l’ingresso al pubblico da via Albanese e aprendo l’ingresso di via Orsini, che di norma è riservato al personale. Di più non potevamo fare".
Nonostante le affermazioni del direttore non sono tardate le repliche da parte degli utenti, soprattutto per quanto riguarda le condizioni incivili della serit e la possibilità di effettuare i pagamenti on-line.
Dice Orazio: "Si.. gli ignoranti siamo noi.. il direttore sappia (lo sa.. lo sa..) che il loro sito è realizzato in modo talmente antiquato che è impossibile esercitarvi svariate funzioni."
E gli fa eco Marco: "anche riuscendo a superare le difficoltà per effettuare i pagamenti on-line (dopo la registrazione devi attendere di ricevere un codice a mezzo lettera) la SERIT IMPONE UN COSTO DEL’1,60%!!"

2 commenti:

  1. Anonimo11:14 PM

    La sola nota positiva di questo post è il ritorno di questo blog che ho scoperto con mio piacere tra le mie news sulle email…

    Sul video no comment (non sono favorevole a tutte queste forme di realtà che entrano nella privace delle persone), sul contenuto del post non posso che accodarmi al coro di disaccordo.
    complimeti sempre!!
    Josh

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  2. Ciao Josh,
    è vero il video spesso invade la privacy ed è troppo "reale".. Anche a me spesso non piace. Ma per fortuna, a differenza dei telegiornali, su internet puoi scegliere se farlo partire o no e se fermarlo dopo qualche secondo!!
    Nella televisione non puoi "scegliere" se sentire solamente una notizia, così come non puoi scegliere se vedere o meno certi programmi.. Eppure una volta una donna mi disse che la vera democrazia non sta tanto nella diversità di programmazione tra le varie emittenti (quella è un'utopia.. Reality a go go) ma sta nel telecomando: Se non ti piace cambi e se fa tutto schifo spegni.. Quella donna si chiama Dorotea!! ;)
    Un abbraccio!!

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